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Capitolo 1: benvenuti nel blog di Minerva Modellismo Ferroviario

Immagine del redattore: Giacomo SaccaniGiacomo Saccani

Aggiornamento: 12 dic 2024

Benvenuti in questo primo post sul blog di Minerva Modellismo Ferroviario. Anzitutto, mi presento: sono Giacomo, un appassionato del mondo delle ferrovie sin da piccolo e al momento lavoro per un'azienda che si occupa di automazione industriale. Per me Minerva è il mio passatempo, il mio sfogo dopo il lavoro. Tutti i modelli che vedete in questo sito, non sono realizzati per monetizzare o avere un ritorno economico, ma semplicemente per passione. Facciamo quello che ci piace, come ci piace. Quello che deriva dalla vendita di questi prodotti serve essenzialmente a finanziare progetti futuri e ampliare le nostre capacità costruttive (acquistando nuovi macchinari, investire in più prototipi...).

L'obiettivo di questo blog è quello di farvi entrare il più possibile in quello che è il mondo di Minerva Modellismo Ferroviario, attraverso il racconto di come vengono pensati e progettati i nostri modelli, cosa c'è dietro la progettazione e la realizzazione di un modello in metallo. Alcuni post saranno più tecnici, altri magari più fotografici. In altri invece cercherò di esporre quali sono le difficoltà costruttive o le sfide che ci troviamo ad affrontare.


Per partire con la nostra discussione, vorrei ricapitolare a che punto si trova Minerva al momento di questo post (Novembre 2024). Circa 10 anni fa io e Flavio abbiamo iniziato a smanettare con le fotoincisioni completamente da autodidatti e abbiamo dato vita a un modello in scala TT di un carro portacontainer. Non contenti della sfida, abbiamo voluto alzare ulteriormente l'asticella e cimentarci in un bagagliaio fino a quel momento ignorato da molti produttori: il DI 92.000. Ci presentammo a Novegro con il kit di montaggio che riscosse un discreto successo. Una volta terminate le consegne di quella piccola serie di bagagliai, ho perso per qualche anno la strada del modellismo, per impegni nella "vita vera" (tra cui lauree, un dottorato e varie altre vicissitudini). Ormai due anni fa abbiamo deciso di riprendere in mano le conoscenze acquisite per ridare vita a Minerva e continuare in quella che era la nostra passione. E' così che è nata l'idea del carro F Tipo 1937, un prodotto che vuole soddisfare sia chi espone i propri modelli, sia chi preferisce vederli correre sul proprio plastico. L'idea è stata sin da subito proporre il modello sia in kit di montaggio che montato. A tal proposito è necessario una piccola divagazione. Anche il bagagliaio DI 92.000 era stato proposto in kit, tuttavia il montaggio richiedeva un certo grado di esperienza, cosa che scoraggiava molti dal prendere in mano un tale progetto. La base del progetto dei carri F è invece stata rendere il più semplice possibile il kit montaggio, sullo stesso concetto dei kit in plastica di TuttoTreno Modellismo, per intenderci, un prodotto che potesse essere preso in mano da tutti, sia che fossero alla prima esperienza, sia che fossero già esperti nel maneggiare kit in metallo.

Un altro punto dolente è sempre il prezzo a cui qualcosa viene proposto: partendo dal presupposto che l'obiettivo è sempre e comunque rientrare delle spese sostenute per i prototipi, abbiamo cercato sin da subito di fare attenzione a non proporre qualcosa che spaventasse i potenziali nuovi montatori di kit per il prezzo: se un "novizio" (non prendetelo come un'offesa) vede un kit da 100€ e passa, immaginiamo abbia molto timore di buttare via i suoi soldi e il suo tempo.

Ah, un'ultima cosa! Perchè proprio la resina per riprodurre alcuni particolari e non il metallo? Questa è una domanda molto frequente e la risposta non è così banale. Il primo motivo è sicuramente il costo, la resina infatti ha un costo infinitesimale rispetto a quello che è la lavorazione di un qualunque metallo. Questo, riattaccandoci al discorso di prima, ci permette di mantenere il costo il più basso possibile. Il secondo motivo è la semplicità di montaggio: con soli 3 pezzi in resina siamo in grado di riprodurre fedelmente quello che è l'intero sottocassa di un carro merci, cosa che non sarebbe chiaramente possibile con fusioni in metallo. Ultimo motivo, ma non per importanza, la resa estetica: questo è forse l'argomento più opinabile, tuttavia per gusto personale le resine stampate di ultima generazione non hanno nulla da invidiare ai migliori particolari fusi in metallo.

E a chi proprio la resina non va giù? Abbiamo pensato anche a questo aspetto, ed è da qui che nascono le carrozze Tipo 1936, con una filosofia completamente diversa. Al prossimo Capitolo per il racconto di come è nato quel progetto e a che punto siamo.

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